Lo Stato propone ulteriori incentivi per lo smaltimento di amiantoGrazie alla legge numero 257 del 1992, promulgata per la battaglia della civiltà dell’ambiente e a tutela della salute, lo Stato mette al bando l’amianto-cemento,promuovendo, con incentivi, nuovi piani di smaltimento di amianto E rivisitando un aumento degli sgravi fiscali già attuati nel 2007 con la Finanziaria, con lo scopo di ristrutturare le parti in amianto presenti negli edifici più datati e di mettere in sicurezza la salute dei cittadini, oltre che la tutela dell’ambiente. Gli sgravi fiscali attuati con la Finanziaria 2007 ammontavano a 36 punti percentuali, circa 15 punti percentuali in meno rispetto al Decreto 83/2012 che prevede una riduzione pari a 50 punti percentuali. Il tetto massimo di spesa entro la quale si può richiedere la detrazione è dell’importo di 48.000 €, con una dilazione di 10 anni, includendo anche i lavori di bonifica facenti parte della categoria “impieghi agevolabili inerenti ad abitazione con fine residenziale” iniziati nel 1998. Non mancano, oltre agli incentivi per lo smaltimento di amianto, ulteriori incentivi per il lavoratore che è stato esposto direttamente o indirettamente alle polveri emanate dall’amianto; il quale, appellandosi alla Legge 247 entrata in vigore il 1° Gennaio 2008, può ottenere dei benefici previdenziali. Infatti, il lavoratore con periodo di esposizione ultradecennale all’amianto avrà diritto all’applicazione del coefficiente dell’1,5 % per tutto il periodo lavorativo di esposizione (con il D.L 269/2003 i lavoratori con periodo di esposizione ultradecennale non erano soggetti all’assicurazione Inail); mentre per il lavoratore affetto da una malattia causata dall’esposizione prolungata all’amianto avrà diritto all’applicazione del coefficiente dell’1,5 % al numero di settimane coperte dalla contribuzione obbligatoria, relativa al periodo lavorativo di esposizione all’amianto. |
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